Quando sono “approdati” i QR code in Italia, alcuni erano così emozionati da non pensare neanche che ad usufruire di questa nuova forma di comunicazione sarebbero stati in pochi, troppo pochi. E quando tutti, o meglio, tanti si sono dotati di uno smartphone con accesso ad internet, quei codicini dalle forme labirintiche erano già passati di moda. Eppure c’è qualche agenzia che ancora li utilizza, rendendoli ogni volta oggetti nuovi, idee nuove. Così, almeno, hanno fatto in Argentina, con QR code giganti ribattezzati “QRiosity codes“, per l’associazione Missing Children Argentina, organizzazione no profit che dal 1999 aiuta a trovare bambini scomparsi e che ogni giorno riceve una media di 3 chiamate per segnalazioni.
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Clik here to view.Per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema, l’associazione ha dato vita ad una campagna di forte impatto visivo ed emotivo a Buenos Aires, utilizzando proprio dei QR Code, ma in versione 3D, ovvero costruiti come dei cubi tridimensionali e posizionati in luoghi dove normalmente è possibile trovare bambini, su giostre e altalene, nei parchi pubblici. Moltissimi sono stati i genitori che, accompagnando i loro bambini al parco giochi e “scansionando” i codici trovati per capire cosa rappresentassero, hanno conosciuto la storia di uno dei tanti bambini attualmente scomparsi in Argentina: “Beatrix should be here, help us to find her“.
E questo era l’obiettivo dell’associazione, coinvolgere proprio chi è fortemente sensibile al problema e che al tempo stesso può aiutare più di chiunque altro a risolverlo: i genitori. In pochi giorni sono stati più di 5.000 gli accessi da smartphone. E il video di presentazione e “disvelamento” della campagna ha già registrato quasi 12 mila visualizzazioni.
Fonti notizia e immagini: Bloguerrilla, Cult of creativity
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